
Comunicazione Aumentativa Alternativa è il termine usato per descrivere l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione in persone che hanno difficoltà ad usare i comuni canali comunicativi. Perchè questo BLOG? Perché crediamo sia assai costruttivo condividere con altri genitori le nostre esperienze, sia sulla CAA che su altri aspetti della disabilità, e perché sia un invito rivolto a tutti nel condividere le proprie risorse e conoscenze.
venerdì 1 luglio 2016
Perché usare i simboli Arasaac?
Perchè è importante utilizzare nella CAA simboli liberi da copyright, ad esempio i simboli ARASAAC?
Partecipando ad alcune discussioni su Facebook mi sono reso conto che non tutti sanno che i più noti set di simboli (pcs e wls) sono soggetti a copyright e possono quindi essere utilizzati solo in ambito privato o comunque, qualora possibile in ambito pubblico, con particolari e restrittivi vincoli.
La traduzione di un libro in PCS ad esempio, sorvolando sulla necessità di avere il consenso dell'autore, è possibile ma solo per uso domestico. È vietata la diffusione e lo scambio se non con persone in possesso della relativa licenza (non entro oltre nei dettagli del copyright per il quale, se si desiderasse approfondire, rimando ai siti dei relativi marchi).
Comprendo che un lavoro così importante come la creazione di un set simbolico con relative applicazioni, realizzato da aziende private, non possa essere gratuito. Ciò che non mi va giù sono le forti limitazioni nell'utilIzzo.
Riusciremo mai a crescere in questo modo?
Realizzeremo mai il sogno di avere una grande biblioteca on line fruibile da tutti, di vedere simboli in parchi, musei e luoghi pubblici oppure di leggere al ristorante il menu tradotto, insieme alle altre lingue, anche in simboli?
Capite la rivoluzione? Il riconoscimento della comunicazione simbolica alla pari della lingua parlata, la comunicazione come diritto, non relegato al ruolo di ausilio terapeutico.
La condivisione è però alla base della crescita e questi vincoli la limitano fortemente, a mio parere il sogno resterà tale se non si inizierà ad usare simboli liberi, non protetti da diritti.
Ma esistono set di simboli free, non protetti da copyright? Si, ad esempio Arasaac (www.arasaac.org): i simboli sono di libero utilizzo purché per uso non commerciale.
Comprendo che non è facile cambiare set di simboli. Mio figlio usa PCS da anni e, dopo tanta fatica, io stesso non me la sento di cambiare. Sono però determinato a utilizzare Arasaac per i nuovi simboli che inserirò e se iniziassi ora non avrei alcun dubbio su cosa scegliere.
Infine un'ultima riflessione: quando siamo nati i nostri genitori hanno acquistato l'alfabeto per permetterci di comunicare? Evidentemente no. Ed allora perché lo debbono fare i nostri figli che, oltretutto, si trovano in una situazione di grave svantaggio?
Sia chiaro, non è una crociata contro le multinazionali della comunicazione. Si tratta di aziende il cui fine è giustamente il profitto e senza di loro non saremmo certamente ora a questo punto. Va detto inoltre che il set di simboli è una parte dei servizi offerti, per citarne uno Symwriter associa alla parola digitata il relativo simbolo wls e questo non è poco, va riconosciuto (aggiungo che Ara Word, disponibile gratuitamente sul sito www.arasaac.orgfa esattamente la stessa cosa con simboli Arasaac).
Ma i tempi cambiano ed è tempo e ora che ai nostri figli venga riconosciuto il diritto a comunicare liberamente, gratuitamente, ovunque e senza alcun vincolo.
Partecipando ad alcune discussioni su Facebook mi sono reso conto che non tutti sanno che i più noti set di simboli (pcs e wls) sono soggetti a copyright e possono quindi essere utilizzati solo in ambito privato o comunque, qualora possibile in ambito pubblico, con particolari e restrittivi vincoli.
La traduzione di un libro in PCS ad esempio, sorvolando sulla necessità di avere il consenso dell'autore, è possibile ma solo per uso domestico. È vietata la diffusione e lo scambio se non con persone in possesso della relativa licenza (non entro oltre nei dettagli del copyright per il quale, se si desiderasse approfondire, rimando ai siti dei relativi marchi).
Comprendo che un lavoro così importante come la creazione di un set simbolico con relative applicazioni, realizzato da aziende private, non possa essere gratuito. Ciò che non mi va giù sono le forti limitazioni nell'utilIzzo.
Riusciremo mai a crescere in questo modo?
Realizzeremo mai il sogno di avere una grande biblioteca on line fruibile da tutti, di vedere simboli in parchi, musei e luoghi pubblici oppure di leggere al ristorante il menu tradotto, insieme alle altre lingue, anche in simboli?
Capite la rivoluzione? Il riconoscimento della comunicazione simbolica alla pari della lingua parlata, la comunicazione come diritto, non relegato al ruolo di ausilio terapeutico.
La condivisione è però alla base della crescita e questi vincoli la limitano fortemente, a mio parere il sogno resterà tale se non si inizierà ad usare simboli liberi, non protetti da diritti.
Ma esistono set di simboli free, non protetti da copyright? Si, ad esempio Arasaac (www.arasaac.org): i simboli sono di libero utilizzo purché per uso non commerciale.
Comprendo che non è facile cambiare set di simboli. Mio figlio usa PCS da anni e, dopo tanta fatica, io stesso non me la sento di cambiare. Sono però determinato a utilizzare Arasaac per i nuovi simboli che inserirò e se iniziassi ora non avrei alcun dubbio su cosa scegliere.
Infine un'ultima riflessione: quando siamo nati i nostri genitori hanno acquistato l'alfabeto per permetterci di comunicare? Evidentemente no. Ed allora perché lo debbono fare i nostri figli che, oltretutto, si trovano in una situazione di grave svantaggio?
Sia chiaro, non è una crociata contro le multinazionali della comunicazione. Si tratta di aziende il cui fine è giustamente il profitto e senza di loro non saremmo certamente ora a questo punto. Va detto inoltre che il set di simboli è una parte dei servizi offerti, per citarne uno Symwriter associa alla parola digitata il relativo simbolo wls e questo non è poco, va riconosciuto (aggiungo che Ara Word, disponibile gratuitamente sul sito www.arasaac.orgfa esattamente la stessa cosa con simboli Arasaac).
Ma i tempi cambiano ed è tempo e ora che ai nostri figli venga riconosciuto il diritto a comunicare liberamente, gratuitamente, ovunque e senza alcun vincolo.
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4 commenti:
Gent.mo Sig. Mazzola,
sono Paolo Vaccari di Auxilia, la società referente per l'Italia della simbologia Widgit.
Ho letto con attenzione il suo post, nel quale fa riferimento a "forti limitazioni nell'utilizzo" dei simboli PCS e WLS. Desidero sottolineare che Auxilia non ha mai posto limitazioni all'uso dei simboli, essendo in pieno accordo con la casa madre inglese sulla importanza della diffusione di questi strumenti per favorire la partecipazione sociale.
In questi anni abbiamo accolto - e chiesto a Widgit di implementare - decine di richieste per nuovi simboli e nuove funzioni, talvolta espresse da chi faceva della simbologia usi anche molto particolari o per noi non condivisibili. Non so perciò a cosa faccia riferimento parlando di "forti limitazioni". Trattandosi di materiali coperti da diritto d'autore, come i libri o la musica, hanno un prezzo, ma riteniamo che il costo delle royalties per le pubblicazioni sia tale da non scoraggiare nessuno dal portare a termine un progetto editoriale.
La ringrazio per l'attenzione. Spero di leggere una sua risposta.
Un saluto cordiale,
Paolo Vaccari
Agenzia Visti Roma
Buongiorno, volevo chiedere quali erano i simboli che potevano essere utilizzati, anche pagando, per pubblicare e vendere testi scritti, appunto, in CAA
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